30 ottobre 2010

Resoconto della Commissione per la Redazione, 30 ottobre

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P. Frans Damen provinciale del Belgio, è stato il celebrante principale della messa celebrata in spagnolo al mattino. P. Denis Travers ha presieduto la sessione della mattina. Tema della riflessione orante presentata da P. Cipriani: La Passione di Gesù, il ponte che ci unisce, ci permette di fare unità con tutti e di passare oltre: n. 5 delle Costituzioni.

P. Michael Mullins ha introdotto il lavoro del giorno. E’ difficile trattare con materie ad experimentum. E’ necessario qui sospendere il giudizio, particolarmente i giudizi giuridici. E’ un modo diverso di agire, un modo sistemico. Il futuro delle Configurazioni dipenderà largamente dalla qualità della leadership, particolarmente a livello locale. L’elemento chiave è il dialogo nei e fra i diversi livelli. In questa area impariamo agendo.

Sono state poi ascoltate le relazioni sugli incontri dei gruppi di Configurazioni, di ieri. La Configurazione del Sacro Cuore ha parlato di incertezze circa il futuro e di paura che questo Sinodo non sia andato abbastanza avanti, ma piuttosto che sia tornato indietro. Noi desideriamo continuare nella strada tracciata a Cuernavaca. 

La Configurazione vuole diventare una sola Provincia, con zone particolari. Essa ha una lista di iniziative, tra le quali un corso per i formatori da tenersi a Roma nel prossimo gennaio, i capitoli provinciali in tre Province e un’assemblea nella Viceprovincia, e vari eventi interprovinciali, fra i quali la Giornata Mondiale della Gioventù. La Configurazione intende mantenere lo stesso coordinatore.

Peñafiel: sede del Meeting dei Giovani Passionisti in occasione della GMG 2011


Un video per mostrare la cittadina di Peñafiel, il convento Passionista e le strutture che ospiteranno il Meeting dei Giovani Passionisti in prossimità della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid nel 2011.

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Santa Messa: omelia del 30 ottobre

Fil. 18b-26; Lc 14,1.7-11

Quando sei invitato a nozze da qualcuno, va a metterti all’ultimo posto, perché ne avrai onore. Questa raccomandazione di Gesù ci fa stare male. Non si tratta di una falsa e ipocrita modestia? Ciò risponde veramente all’insegnamento di Gesù?

In ogni caso, Gesù disse all’uomo che lo aveva invitato: quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti (vv. 12bis-14).

Qui Gesù rompe con una regola che funziona ancora oggi in tutte le culture: cercare l’equilibrio tra l’invito fatto e ricevuto; la regola della reciprocità.

Ciò che Gesù dice è un’altra regola ed è sua. Egli osserva i giochi che noi facciamo per un nostro beneficio. Gesù si colloca dalla parte dei poveri, dei miseri e dei ciechi; coloro che non giocano con noi. La riconciliazione che Gesù sta cercando non è proporzionata per i ciechi e i poveri, ma lo è per Dio. Resta quindi un disequilibrio che fa pensare.