21 ottobre 2010

Giornata di Formazione e riflessione sui temi della Giustizia, Pace e Integrità del Creato (JPIC)

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Resoconto della Commissione del Sinodo per la Redazione

Prima dell’inizio dei lavori sinodali propriamente detti, i membri del Sinodo sono stati invitati a passare una giornata di formazione e riflessione sui temi della Giustizia, Pace e Integrità del creato (JPIC). Obiettivo generale è stato quello di ricordare ai membri del Sinodo che JPIC è una parte integrante della vita e della missione di tutti i passionisti.

Gli obiettivi specifici sono stati:
  1. Presentare una visione generale di JPIC
  2. Sottolineare il collegamento fra il Vangelo e il Magistero della Chiesa su JPIC e la spiritualità passionista
  3. Spiegare come JPIC è parte integrante del lavoro della USG/UISG
  4. Motivare i provinciali a partecipare questi argomenti nella vita e nel ministero delle Province, specialmente nella formazione iniziale e permanente
  5. Sostenere l’animazione di JPIC e motivare lo sviluppo di strutture adeguate.
Animatore della giornata è stato il P. Gearòid Francisco O’ Conaire OFM, già missionario in El Salvador dal 1984 al 1998, poi coordinatore dell’Ufficio JPIC dell’Ordine Francescano a Roma, ora segretario generale dello stesso Ufficio per l’unione dei Superiori generali USG/UISG.

Egli ha tenuto tre conferenze sui seguenti argomenti:
  1. Che cosa è JPIC?
  2. Le strutture di JPIC nella vita religiosa
  3. Come esempio, alcuni aspetti di strutture JPIC nell’Ordine Francescano
P. Jesus Aristin, coordinatore di JPIC della nostra Congregazione, ha poi presentato un suo intervento, con diapositive, sul tema: JPIC, le Costituzioni e la spiritualità  della nostra Congregazione.

Ci sono state varie condivisioni di esperienze e di riflessioni, sia nelle sessioni plenarie in aula, sia, nel pomeriggio, nei gruppi linguistici. Nel pomeriggio, P. O’Conaire ha anche presentato le organizzazioni ecclesiali che operano in  questo campo, cominciando dalla Commissione Pontificia JPIC, istituita da Paolo VI nel 1971.

Come evangelizzatori, siamo chiamati a restaurare rapporti di giustizia e pace fra le persone e di difesa del creato là dove questi valori si vedono mancare. E’ necessario per questo promuovere una spiritualità del Regno di Dio come nuovo modo di essere nel mondo, nel rispetto dell’altro, del diverso da me, e della stessa creazione. Dove questo manca – e ha fatto cenno a varie tremende realtà del nostro tempo e pericoli per il futuro – non c’è Regno di Dio e attuazione del Vangelo.

P. O’Conaire ha poi richiamato gli insegnamenti del Magistero ecclesiastico, partendo dalla Gaudium et spes del Concilio, fino alla Caritas in Veritate di Benedetto XVI. Essi insegnano anche a non fermarsi all’aiuto offerto ai sofferenti ed oppressi, ma ad arrivare a prendere coscienza di ciò che causa le sofferenze e le oppressioni e, possibilmente, intervenire su quelle cause. Questo impegno può far comprendere l’importanza della presenza della Chiesa e delle Congregazioni religiose negli ambienti dove si prendono le decisioni, come all’ONU o alla FAO.

Si è anche osservato che si incontra una certa difficoltà a collegare le espressioni tradizionali del nostro carisma con le esigenze di JPIC e che ci sono stati forse  errori o carenze nella presentazione che se ne è fatta, ignorando le difficoltà di alcuni. Anche il P. Generale ha osservato che bisognerebbe studiare meglio il collegamento fra le diverse espressioni delle esigenze del carisma, specialmente per i tempi che mutano e la diversità delle culture.

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