26 ottobre 2010

Commissione per la Redazione: cronaca del 26 ottobre

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La giornata è cominciata con la messa nella cappella degli Esercitanti, guidata da P. Leone Masnata. La sessione mattutina nell’aula è stata preceduta da una riflessi0one orante che celebrava il centenario dei Passionisti in Brasile. P. Michael Mullins ha informato che il dialogo in risposta alle Relazioni sulle Configurazioni si sarebbe svolto in un unico gruppo nell’aula. Ci ha chiesto di assicurare la possibilità per ognuno di essere ascoltato e ci ha dato questa domanda di fondo: Quali sono i messaggi più importanti che il Sinodo deve indirizzare a tutta la Congregazione?

P. Leone Masnata ha presentato la Relazione sulla Configurazione del Beato Eugenio Bossilkov. Inizialmente le sette entità della Configurazione hanno preso atto dei seguenti punti: le risposte date dalle Province della Configurazione alla griglia della Ristrutturazione; il possibile modello futuro della Configurazione; le scelte comuni nelle aree della solidarietà: formazione, personale, finanze; le autorità decisionali della Configurazione; i modi di consultare i religiosi delle varie Province sulla loro opinione circa la viabilità della Configurazione. 

Le quattro Province italiane della Configurazione e la Provincia francese desiderano operare in direzione della formazione di un’unica Provincia, con cinque regioni, mentre le Province ASSUM (Polonia) e VULN (Germania/Austria) desiderano continuare come entità distinte all’interno della stessa Configurazione.

La Configurazione ha un gruppo di studio diviso in tre sottogruppi (Formazione, Personale, Finanze) e un segretariato permanente. Le entità italiane hanno in comune il noviziato e lo studentato (STIP). Esistono varie forme di cooperazione, inclusi il sostegno della missione bulgara e della casa di Lourdes. La configurazione ha il suo proprio sito internet www.cebnews.eu. La viabilità della unica Provincia sarà discussa nei prossimi Capitoli provinciali italiani. Questo non vuole essere un processo di contrazione, ma un modo per domandarci:  Che cosa desiderano essere i passionisti in Europa? Allegato a questa Relazione c’è un documento riguardante la posizione della Provincia Polacca (ASSUM).

Nelle risposte sono state sollevate le seguenti obiezioni: rischiamo di fare dei cambiamenti, mantenendo tuttavia le stesse strutture fondamentali con nomi differenti. Siamo coscienti dei rilievi importanti fatti da P. Aquilino? Andare verso l’autonomia delle Configurazioni può funzionare bene nelle vecchie parti della Congregazione che hanno risorse, ma nelle nuove aree (come l’Africa) può causare difficoltà. Un compito importante di questo Sinodo è il farsi carico della valutazione delle Configurazioni.

La successiva presentazione è stata fatta da P. Franz Damen (Gabr) per la Configurazione del Nord Europa. La precedente Conferenza dei Passionisti del Nord Europa aveva lavorato per promuovere l’unione delle cinque Province della zona, ma, dopo il Sinodo del 2008, questo progetto è stato abbandonato. I cambiamenti successivi nel Nord Europa sembrano meno promettenti. Dall’ultimo Sinodo la Configurazione ha seguito il modello della precedente Conferenza NECP. E’ stata costituita una commissione per studiare le tre aree della solidarietà. In quest’anno essi si sono concentrati sulla formazione permanente.

Questa presentazione è stata seguita da una conversazione molto stimolante, nella quale sono stati toccati molti argomenti importanti e utili per la conoscenza dello stato reale della situazione. Tutti e quattro i provinciali sono intervenuti per rispondere alle domande. Sono state riconosciute le difficoltà derivanti dal dover sostenere i nostri religiosi anziani e al tempo stesso son state sollevate tante questioni riguardanti il futuro della Regione e la nuova evangelizzazione dell’Europa.

Nel pomeriggio P. Michael Ogweno (Mataf) ha parlato della Confederazione dei Passionisti dell’Africa (CPA), la quale, ha detto, non ha niente da ri-strutturare, ma ha da strutturare. CPA è una parte della Congregazione che è in crescita, la quale riconosce l’importanza delle divisioni perché è nelle piccole entità che può realizzarsi la crescita. Il desiderio più grande della CPA è la “Solidarietà nella Formazione, Personale e Finanze in modo da intensificare e rendere più vitale la Vita e la Missione della Congregazione, specialmente in Africa”. Ognuna delle entità aspira ad arrivare all’autosufficienza e all’autodeterminazione, e cerca di esercitare la propria autonomia in un contesto di collegialità all’interno della CPA. 

Le quattro regioni (MATAF, SALV, GEMM, e CARLW) desiderano crescere ed evolversi in una Configurazione collaborativa, interdipendente e collegiale con una struttura giuridica appropriata. Questo può essere attuato per mezzo di una equipe che eserciti (collegialmente) un’autorità giuridica in tutti i campi della solidarietà – Personale, Formazione e Finanze – e le cui decisioni siano prese possibilmente col consenso di tutti, altrimenti con la maggioranza dei voti. Per ognuna delle aree della solidarietà ci deve essere un comitato consultivo, con un membro per ciascuna regione. La Configurazione intende operare in direzione di una fiducia reciproca e di un’autonomia finanziaria, ma si rende conto che, per diventare finanziariamente viabile, CPA dovrà dipendere inizialmente dalle strutture per la Solidarietà e le Finanze stabilite a livello generale della Congregazione. CPA rimane aperta ad altre entità o missioni che vogliano aggregarsi ad essa.

Tra le risonanze espresse dopo questa Relazione, c’era il suggerimento secondo cui dobbiamo trovare un modo di accrescere il capitale del Fondo di Solidarietà allo scopo di aiutare le parti nuove della Congregazione. L’ultimo Sinodo aveva proposto un contributo da esigere per ogni vendita di proprietà della Congregazione: questa proposta dovrebbe essere confermata da questo Sinodo e resa operativa. Anche la nozione di solidarietà fra le Configurazioni, piuttosto che soltanto all’interno di ciascuna di loro, è stata suggerita.

A questo punto P. Joachim Rego (Spir) ha presentato la Relazione della Configurazione PASPAC, la quale ha adottato questo principio operativo: assicurare la condivisione della vita, della missione e delle risorse nella Configurazione e nell’intera Congregazione. La Configurazione ha elaborato un modello nel quale chi prende le decisioni sono i leaders delle entità congregazionali della Regione che operano insieme. Essi sono aiutati da tre Commissioni (Formazione, Personale e Finanze), le quali continueranno la ricca storia di collaborazione delle entità che costituiscono PASPAC. La Configurazione accetta la responsabilità per le case internazionali di Formazione che si trovano in Manila e Adelaide, già istituite dalla Conferenza PASPAC.

Nel dialogo che è seguito la Configurazione è stata lodata per la sua storia di cooperazione fra tante differenti culture. Il modello organizzativo è sembrato assai dettagliato, ma è stato voluto per favorire al massimo la partecipazione. Lo scopo della nuova struttura è quello di fornire un nuovo modo di operare in cui tutti lavorano e decidono insieme.

P. Fiorenzo Bordo ha fatto allora una breve presentazione della nuova missione in Nigeria, la quale è stata fondata sotto la responsabilità della Provincia PRAES, ma con un religioso del Vicariato CARLW, che è anche superiore ed uno della Viceprovincia SALV. 

La giornata è stata chiusa con la preghiera nella cappella degli Esercitanti.

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