25 ottobre 2010

Commissione per la Redazione: cronaca del 25 ottobre

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La sessione nell’aula, guidata da P. Denis Travers, è cominciata con una preghiera e riflessione sul tema “Il seme del carisma passionista sparso in molti luoghi”, richiamando i sessanta differenti paesi nei quali la Congregazione si trova.

La prima sessione è stata dedicata alla seconda parte della Relazione del Generale P. Ottaviano D’Egidio, intitolata: “Ripartiamo da Cuernavaca”. Di essa offriamo una sintesi. P. Ottaviano ha enumerato i vari stadi percorsi fatti per il processo della Ristrutturazione, cominciando dal Capitolo generale del 2000. Un punto di svolta nel processo è stato certamente il Sinodo di Cuernavaca. In esso sono state stabilite le sei nuove Configurazioni, allo scopo di rispondere alla presa di coscienza del fatto che ogni parte della Congregazione è responsabile di tutte le altre. Durante i due anni che ci hanno condotto a questo Sinodo, compito delle Configurazioni era quello di valutare e sperimentare la viabilità della composizione di ciascuna di esse come una ipotetica struttura per il futuro. Tuttavia, il processo dell’esaminare la fattibilità delle nuove Configurazioni non finisce con questo Sinodo. Durante i due anni prossimi, noi andremo avanti nello stabilire definitivamente le nuove entità e il modello di governo da usare sia a livello generale che a livello di Configurazioni. Anche le conseguenze giuridiche di tutto questo dovranno essere chiarificate nei prossimi due anni.

Il Generale ha quindi riferito sopra gli incontri dei coordinatori che hanno avuto luogo e ha riassunto le diverse direzioni verso le quali si stanno indirizzando le sei Configurazioni. Poiché a livello di Configurazioni il discernimento dovrebbe concretizzarsi in decisioni, egli suggerisce che le Configurazioni si rendano capaci di prendere decisioni e di agire di conseguenza e, a nome del Consiglio generale, propone a questo fine un testo perché sia valutato e approvato dal Sinodo. Egli inoltre intende riflettere col Sinodo sulla storia dell’espansione e dello sviluppo della Congregazione, sul significato pratico della solidarietà e sui mezzi per acquisire una cultura di solidarietà nella stessa Congregazione.

Dopo alcune domande di chiarificazione su qualche punto, i sinodali sono andati nei gruppi internazionali per discutere sulle domande presentate da P. Michael Mullins: 1. Quali sono le prime domande che sono emerse in voi dopo la Relazione del Generale? Quali altre domande avreste? 2. Quali sfide avete trovato nella Relazione del Generale?

Fra gli argomenti toccati dai gruppi vi erano i seguenti: Questo modo di ristrutturare è il migliore per raggiungere lo scopo di una maggiore fedeltà nella missione? I religiosi sono soddisfatti delle Configurazioni così come sono? C’è una lenta richiesta di chiarezza. Le Configurazioni come sono adesso sosterranno veramente la solidarietà, ad esempio in relazione ai bisogni dell’Africa? In futuro i nostri missionari verranno da paesi e Province povere: come li aiuteremo? In qualche Configurazione ci sono tensioni internazionali a causa della diversità delle culture delle Province coinvolte. Cosa fare se una Configurazione di fatto non partecipa al processo della Ristrutturazione? Come ricupereremo l’internazionalità nella Congregazione? Possono le differenti Configurazioni avere differenti forme di governo? Vorranno le Province esistenti perdere il potere di governare se stesse? Di fronte a qualcosa che fa pensare ad una maggiore centralizzazione, cosa diremo sulla sussidiarietà?

P. Ottaviano ha espresso la sua sorpresa di fronte alle esitazioni che vengono ancora espresse insistendo nel dire che ciò che deve essere fatto sarà fato all’interno di quanto contenuto nelle Costituzioni.

Nella sessione del pomeriggio, diretta da P. Luigi Vaninetti, il Sinodo ha cominciato ad ascoltare le Relazioni delle sei Configurazioni. P. Michael Mullins ha introdotto la sessione ricordando a tutti che questa è una pare del processo di discernimento; ha chiesto ai membri del Sinodo di considerare l’importanza dell’ascolto e di tenere in mente i criteri che sono stati concordati nel Sinodo di Cuernavaca.

P. Enzo Del Brocco (Dol) ha parlato per la Configurazione di Cristo Crocifisso. Questa ha costituito tre commissioni come parte della sua struttura organica: sono le commissioni per il Personale, per la Formazione e per le Finanze. Ciascuna commissione ha stabilito criteri e linee guida per favorire l’attuazione della solidarietà in ognuna di queste aree. Si è trovato un accordo per la Formazione, con due noviziati già stabiliti, in Italia e in Brasile, e con due case di studio. La Configurazione sta creando un fondo comune per la formazione e altri progetti. La Commissione del Personale sta lavorando ad un piano di azione per progetti missionari. In una recente Assemblea in quest’anno, i Superiori maggiori della Configurazione hanno riconosciuto la ricchezza delle realtà che compongono la stessa, pur ammettendo che c’è ancora qualche perplessità sopra la sua vastità. Hanno esaminato la possibilità di dividere la Configurazione, ma desiderano rimanere insieme per il tempo avvenire. La Configurazione deve essere considerata come uno spazio aperto nel quale condividere e creare insieme progetti per un nuovo stile e una nuova vita. P. Enzo ha ringraziato i precedenti coordinatori della Configurazione Norberto Donizetti (Calv) e Joseph Jones (Paul). La relazione di P. Enzo è stata integrata da informazioni aggiuntive offerte dai responsabili delle Commissioni P. Juan Rosasco (Conc, Formazione), P. Francisco Valadez (Reg Finanze), P. Augusto Canali (Calv, Personale).

La Relazione è stata discussa nei gruppi e sono state fatte le seguenti osservazioni: I progetti sono concreti e ben organizzati. Ci sono ancora modi di cooperare con CLAP e FORPAL? Vi sono stati buoni sviluppi nella Formazione, ma il senso della missione, a livello di Configurazione, deve essere rafforzato. Questa Configurazione sembra essere troppo grande e geograficamente troppo sparsa. Come sono accolti i progetti della Configurazione a livello di base? Questa Configurazione è uno spazio per il dialogo, ma questo gruppo così ampio non ridurrà se stesso a una pura entità giuridica?

Dopo una breve sosta, P. Antonio Munduarte (Fid) ha presentato la Relazione della Configurazione del Sacro Cuore. Ha descritto la realtà con numeri ed età dei religiosi, per le diverse aree nella quali essi operano. Stanno operando in solidarietà nell’area della Formazione e hanno cominciato a sviluppare la solidarietà per la missione con quattro progetti condivisi. Intendono andare avanti verso una comune responsabilità e gestione delle finanze. La Relazione includeva una possibile forma di governo dove la Configurazione può divenire una sola giurisdizione, con un superiore regionale per l’intera Configurazione, operante con quattro consiglieri, e con la Configurazione divisa in quattro zone operative. La Relazione si augura che il Sinodo chiarifichi i punti seguenti: indicare la meta da raggiungere e usare un linguaggio ed obiettivi unici. Possiamo procedere a diverse velocità, ma tutti abbiamo bisogno di essere guidati verso lo stesso fine, avendo gli stessi obiettivi.

C’è stata una discussione generale sul concetto delle entità esistenti in una stessa Provincia. Il cammino è stato già accettato nei rispettivi Capitoli provinciali. E’ stata sottolineata l’importanza del riconoscimento delle diverse culture e tradizioni dell’America Latina.

La preghiera serale fatta nella cappella degli Esercitanti è stata incentrata sul centenario dell’arrivo dei Passionisti in Brasile (1911), con l’animazione di religiosi brasiliani che studiano alla Scala Santa.

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