19 ottobre 2010

Gli auguri del Padre Generale alla Congregazione

San Paolo della Croce annuncia la Passione
Carissimi fratelli della Congregazione e sorelle e fratelli della Famiglia passionista, è una gioia condividere con voi il ringraziamento a Dio per averci dato per Padre e Fondatore, S. Paolo della Croce del quale oggi celebriamo la festa.  Invochiamo Dio perché ci infiammi dello stesso ardore missionario, come dice la prima orazione della S. Messa, e ci conceda di essere animati dal suo esempio e sostenuti dalla sua protezione per poter ottenere con i nostri fratelli i frutti della redenzione per mezzo della Passione di Gesù.

La festività di questo anno è prossima all’inizio del Sinodo Generale della nostra Congregazione che inizierà il 22 prossimo e terminerà domenica 31 ottobre; sarà preceduto da una giornata di formazione permanente con riflessioni e studio sulla Giustizia, Pace e Integrità del Creato.

E’ lo stesso S. Paolo della Croce che aprirà il Sinodo e lo presiederà in modo invisibile con l’affetto di padre e con la sapienza della Croce meditata, vissuta e annunziata nei suoi numerosi anni di vita è antico e contemporaneo per lo stesso carisma che viviamo. Noi ci dissetiamo alla sua stessa fonte.Egli è stato un grande contemplativo e missionario, ma nella sua vita troviamo anche una decisa opzione per i poveri, i sofferenti, per le popolazioni abbandonate anche dai sacerdoti e per gli stessi grandi peccatori come i briganti.

Quando nella vita di S. Paolo delle Croce leggiamo che vedeva il nome di Gesù scritto sulla fronte dei poveri non leggiamo una frase poetica, ma una sua convinzione spirituale e umana che diventava operativa: vedeva accanto a sé il Cristo povero.

La sua missionarietà iniziava ai piedi del Crocifisso nell’orazione, nella solitudine e nel silenzio, nella povertà e nella vita di fraternità in comunità, e si completava con l’annuncio della Passione di Gesù contemplata nella meditazione e con l’attenzione ai “crocifissi” che vedeva intorno.

L’esperienza di S. Gallicano a Roma dove per circa due anni si prese cura degli incurabili fu profonda. Il cuore del carisma passionista batte con due pulsazioni continue: a) contemplare la Passione di Gesù vivendo in comunità fraterne e povere poste, possibilmente, in solitudine; b) annunciare la parola della Croce contemplata privilegiando luoghi abbandonati dove nessuno vuole andare e riconoscendo Gesù nei sofferenti e nei poveri.

In questi prossimi giorni nei quali celebreremo il Sinodo vogliamo approfondire i valori della vita passionista e discernere cosa chiede oggi Dio alla Congregazione attraverso il magistero della Chiesa, i segni dei tempi e la storia. 

Sono convinto che nella stesso carisma del Fondatore si trovano le radici per il rinnovamento nella prospettiva interculturale di oggi. Gesù a braccia aperte sulla Croce trascende le frontiere e i pregiudizi culturali e rende possibile la comprensione aprendo nuovi spazi di interazione tra noi per una nuova vita e missione passionista. 

Invito tutti i religiosi, le religiose e i laici che con noi sono stati chiamati al medesimo carisma dell’Amore Crocifisso, a innalzare preghiere al Signore per il buon esito del Sinodo; stiano con le braccia alzate verso Dio come Mosè sul monte mentre Giosuè nella valle combatteva, ricordati nella prima lettura di domenica passata; invito particolarmente a pregare gli ammalati e coloro che soffrono nello spirito che ricordo con affetto fraterno e partecipazione: Dio li conforti. 

Affidiamoci con fiducia a Maria perché ci ottenga dal Signore di poter compiere “il mandato” di questi giorni di Sinodo, con il suo stesso coraggio e sentimenti: "Presso la Croce di Gesù stava la madre / fortificata nelle fede / rinvigorita nella speranza / accesa di ardente zelo nella carità.”

Amen 

Fraterni e gioiosi auguri a tutti, S. Paolo della Croce, nostro comune Padre ci benedica


P. Ottaviano D'Egidio
Superiore Generale cp.

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