28 ottobre 2010

Commissione per la Redazione: cronaca del 28 ottobre

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La Messa è stata celebrata in comune per la festa dei santi apostoli Simone e Giuda, diretta da P. Joachim Rego, provinciale SPIR. P. Giovanni Cipriani ha diretto la preghiera nell’aula. P. Luigi Vaninetti ha diretto la sessione mattutina.

Il primo argomento all’esame è stato la proposta della Commissione per la Solidarietà e le Finanze secondo cui tutte le entità della Congregazione dovranno contribuire annualmente con un 2% dell’introito lordo per il Fondo della Solidarietà. Inoltre questo Sinodo è chiamato a confermare la decisione di quello precedente secondo cui il 7% dell’introito prodotto da ogni vendita di beni immobili (terreni o edifici) deve dato per contribuire al Fondo per la Solidarietà.

Sono state richieste un certo numero di chiarificazioni, alcune riguardanti il fatto che qualche governo civile pone già notevoli tasse su ogni vendita di proprietà. Altri rilevavano che i criteri per costituire il Fondo di Solidarietà erano già stati stabiliti qualche tempo fa e potrebbero essere rivisti. C’è necessità di coordinare i fondi della Solidarietà che si costituiscono a livello di Configurazione con quello costituito a livello generale. Si ritorna sulla proposta di unificare i due Fondi, per la Solidarietà e per la Formazione. Sarebbe utile per la Commissione incontrarsi con gli economi delle diverse entità. Anche con questi contributi fissati, dovremo ancora mantenere e promuovere i contributi volontari. Dopo la discussione la proposta è stata approvata senza voci dissenzienti.

Il P. Generale ha allora letto la terza parte della sua Relazione. Tra gli argomenti dei quali ha trattato vi erano i seguenti: il bisogno di includere nelle Costituzioni e nei Regolamenti generali un riferimento a quei laici che cercano di vivere il nostro carisma passionista e di essere associati alla nostra Congregazione; l’importanza delle ricerche storiche e delle pubblicazioni riguardanti la storia della Congregazione e delle singole Province; il ruolo della Commissione per le Comunicazioni e l’organizzazione di un ufficio permanente per le Comunicazioni; la necessità di norme per garantire la sicurezza dei fondi finanziari a tutti i livelli della Congregazione; le due “pulsazioni” del cuore del nostro carisma che sono:
a. contemplare la Passione di Gesù e vivere in comunità povere situate nella solitudine;
b. annunciare la parola della Croce contemplata dando la preferenza ai posti più abbandonati e riconoscendo Gesù nei sofferenti e nei poveri.

Ha inoltre parlato della nostra presenza alle Nazioni Unite per mezzo di Passionist International; del bisogno di un’adeguata preparazione per affrontare i problemi degli abusi sessuali e salvaguardare le persone vulnerabili; dei corsi di formazione personale; del ruolo dei fratelli laici nella leadership; del numero minimo di religiosi e di case richiesto per formare una Provincia. Ha parlato anche della JPIC, della Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Madrid nell’agosto del prossimo anno; del nuovo Compendio/Manuale di Passiologia preparato per la Congregazione da P. Antonio Artola, del Dizionario della Passione che una Commissione di alcuni studiosi sta preparando; delle morti di due vescovi passionisti avvenute dopo l’ultimo Sinodo (Venancio C. Orbe Uriarte e Piergiorgio Nesti), della beatificazione del cardinal John Henry Newman e del Seminario su Newman e Domenico Barberi che si terrà all’Università Lateranense il prossimo 12 novembre; del 25° anniversario dell’approvazione delle Costituzioni che è stato celebrato con varie iniziative e studi.

La discussione è partita dal suggerimento del Generale di includere nelle Costituzioni e nei Regolamenti generali un riferimento ai laici che desiderano vivere il nostro carisma ed essere associati alla Congregazione. Il Movimento Laicale Passionista italiano ha presentato al Sinodo una lettera, che tutti hanno, nella quale essi chiedono di stabilire alcuni punti che diano un’identità comune a tutti i laici legati alla Congregazione, un testo di spiritualità che dovrebbe essere composto da un gruppo di esperti a favore dei laici, un consultore generale come referente dei laici della Congregazione. Si è rilevato che abbiamo bisogno di esaminare i movimenti laicali passionisti da un punto di vista teologico e guardare anche ai ministeri che essi possono assumere. La Provincia CORM, ad esempio, non è più in grado di mantenere la custodia di Castellazzo, la terrà fino al 2012, nella speranza che altri passionisti o nostre suore o laici possano sostenere questa custodia ed accogliere i visitatori. Il desiderio dei laici di partecipare alla spiritualità e ai carismi delle comunità religiose rappresenta un’importante corrente nella Chiesa attuale. Le Configurazioni devono esaminare i modi nei quali i vari gruppi e movimenti si relazionano a noi, il loro posto nella vita delle nostre Province e Comunità, le loro responsabilità e gli incarichi che assumono, e come la loro relazione con noi sta funzionando. Certamente ci vogliono norme, ma queste possono essere elaborate dopo un’adeguata ricerca sulla varietà e natura di questi Movimenti Laicali Passionisti, tutti chiamati a vivere la Memoria della Passione secondo il carisma di San Paolo della Croce.

Sulla questione di JPIC è stato puntualizzato che i religiosi, compresi quelli in formazione, possono applicarsi a lavorare con P. Kevin Dance alle Nazioni Unite per un breve periodo di tempo, da uno a tre mesi. I religiosi che sono impegnati in qualche progetto che abbia relazione con gli argomenti di JPIC sono invitati a informarne P. Kevin, in quanto queste informazioni possono essere usate quando le Nazioni Unite studiano una particolare questione. Si è anche puntualizzato che noi non possiamo ignorare le questioni correlate con la giustizia che esistono nel mondo sviluppato, come, ad esempio, il traffico di armi, l’immigrazione, la pena di morte e i trasferimenti internazionali di capitali. Anche quando si parla della povertà del mondo, tendiamo a concentrarci sull’Africa e l’America Latina, dimenticando l’India e altre parti dell’Asia.

La sessione pomeridiana è stata dedicata al settore che trattava degli abusi sessuali nella Relazione del P. Generale. I provinciali delle Province CRUC, PAUL e PATR, insieme col facilitatore P. Michael Mullins, hanno costituito un gruppo per condividere con i membri del Sinodo la loro esperienza su come questa questione è stata affrontata e viene ancora affrontata nei rispettivi paesi. Fra i punti evidenziati c’erano i seguenti: l’importanza del trattare gli abusi sessuali come delitto verso altri, piuttosto che semplicemente come un peccato morale o un problema psicologico; la conseguente necessità di portare tutti i casi davanti alle autorità stabilite; il primato dell’ascolto delle vittime dando loro la sicurezza di avere un sostegno adeguato, piuttosto che proteggere l’istituzione; la necessità di procedure adeguate per trattare con coloro che sono colpevoli di abusi, sia sessuali che fisici o emozionali.

L’esposizione è stata seguita da un’ampia discussione, la quale ha messo in evidenza la necessità di garantire nel nostro ministero coloro che sono più vulnerabili, di instaurare procedure adatte in ogni Provincia o altra entità per affrontare adeguatamente le problematiche inerenti agli abusi.

La preghiera della sera, guidata da P. Sabinus (REPAC, Indonesia) insieme agli altri indonesiani della Casa, ha concluso la giornata.

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